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Uomo analogico nell’immaginazione ma digitale nell’acutezza delle sue osservazioni, Mario Martone racconta il cinema e le sue tecniche come una storia umana di esperienze collettive.
VAI AL CONTENUTOMario Martone - La biografia
Mario Martone è un celebre regista e sceneggiatore italiano di cinema e teatro. Nel 1977, a Napoli, ha creato Falso Movimento, gruppo che ha dato vita a spettacoli innovativi capaci di unire teatro, cinema, musica e arti visive. Con la fusione di Falso Movimento con Teatro dei Mutamenti e Teatro Studio, e la conseguente nascita di Teatri Uniti, Martone ha ulteriormente allargato i suoi orizzonti, regalando al pubblico spettacoli come "Rasoi" di Enzo Moscato, “I persiani” di Eschilo e il suo primo Shakespeare, “Riccardo II”.
Dal 1991, Teatri Uniti ha prodotto anche film indipendenti di notevole interesse, tra cui “Morte di un matematico napoletano”, “L’amore molesto” e “Teatro di Guerra” – diretti dallo stesso Martone.
Nel 1999, il regista ha lasciato Teatri Uniti per dirigere il Teatro di Roma, rivoluzionando la programmazione del Teatro Argentina e creando un nuovo spazio artistico, il Teatro India. Negli anni 2000, ha cominciato a lavorare anche alla messa in scena di opere liriche – tra le tante, "Così fan tutte" di Mozart, "Lulu" di Alban Berg, "Matilde di Shabran" di Rossini e “Falstaff” di Verdi.
A fine 2007 è stato chiamato dal Teatro Stabile di Torino, rimanendo direttore per dieci anni. Risalgono ad allora rappresentazioni quali “Operette morali" di Leopardi, “La serata a Colono” di Elsa Morante e “Morte di Danton” di Georg Büchner.
Con i teatri chiusi per il lockdown, Martone ha realizzato tre film-opera per la TV: “Il barbiere di Siviglia”, “La Traviata” e “Bohème”.
Sono del 2021 la messa in scena dell’adattamento di Ippolita di Majo dal romanzo di Goliarda Sapienza “Il filo di mezzogiorno” e dell’“Otello” di Verdi al Teatro San Carlo di Napoli. Nel 2023 Martone ha firmato la regia di “Romeo e Giulietta”, a cui è seguito “Stanza con compositore, donne, strumenti musicali, ragazzo” dal testo di Fabrizia Ramondino.
Tra i suoi lavori più recenti per il cinema, “Il sindaco del rione Sanità” (2019), “Nostalgia” (2022, dall’omonimo romanzo di Ermanno Rea) e “Laggiù qualcuno mi ama”, film-documentario su Massimo Troisi del 2023.
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