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PAOLO MANAZZA

Pittore, critico d’arte e giornalista

 

Intellettuale poliedrico e seguace dell'astrattismo informale americano, nei suoi lavori ha esplorato il concetto di una pittura svincolata dalla figurazione.

PAOLO MANAZZA

Pittore, critico d’arte e giornalista

 

Intellettuale poliedrico e seguace dell'astrattismo informale americano, nei suoi lavori esplora il concetto di una pittura svincolata dalla figurazione.

Contenuti

Culture & Creativity

Paolo Manazza - La biografia

Paolo Manazza è stato un intellettuale poliedrico nel campo delle arti visive, rinomato per la sua attività di pittore, giornalista e autore di saggi critici e filosofici.
Laureato in Filosofia Teoretica all’Università Statale di Milano, ha collaborato con testate prestigiose come L’Espresso, La Stampa e La Repubblica. È stato editorialista per Corriere della Sera e Il Mondo, oltre a dirigere ArtsLife.com, tra i portali d’arte più seguiti in Italia.
Manazza è stato anche docente presso l’Accademia di Brera, dove ha insegnato “Teoria del Mercato Multimediale dell’Arte” e altre discipline nei master post-laurea, contribuendo alla formazione di giovani artisti e critici. Il suo contributo al mondo dell’arte e della cultura gli è valso, nel 2005, l’onorificenza di “Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana”, conferita dall’allora Presidente Carlo Azeglio Ciampi.
Nel 2008 ha debuttato come pittore pubblico con la mostra “ViceVersa: i quadri di un critico presentati dagli artisti” presso la Fondazione Maimeri. Questa esposizione ha offerto una riflessione ironica e provocatoria sul mondo dell’arte: i suoi lavori sono stati commentati dagli artisti stessi, che hanno firmato il “Manifesto Viceversa”. L’intero ricavato delle vendite è stato destinato all’acquisto di vernici distribuite ai giovani artisti, segno del suo impegno a supportare nuove generazioni.
Come pittore, Manazza traeva ispirazione dall’astrattismo informale americano, influenzato da Willem de Kooning, unendo stili astratti americani, italiani e francesi. Convinto che la pittura dovesse esprimere una “pura essenza” senza vincoli figurativi, le sue opere hanno esplorato un linguaggio visivo che strettamente collegato alla scuola americana degli anni ’50. Manazza sosteneva che la pittura dovesse trasmettere significati poetici e “sublimi”, dove la figura lascia spazio all’essenza pura del colore e della forma.
Come pittore ha esposto in mostre personali e collettive in Italia, Francia, Monaco, Cina, Stati Uniti, Corea del Sud, Egitto e Moldavia.

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